Con l’obiettivo di rafforzare la digitalizzazione e la trasparenza delle comunicazioni tra imprese e pubblica amministrazione, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha fissato al 31 dicembre 2025 il termine ultimo per la comunicazione al Registro delle Imprese della PEC personale degli amministratori.

Chi è obbligato

L’obbligo riguarda amministratori e liquidatori delle società costituite in forma societaria (S.r.l., S.p.A., S.n.c., S.a.s., ecc.), già iscritte o di nuova costituzione.
La PEC deve essere personale e distinta da quella della società, in quanto rappresenta il domicilio digitale individuale dell’amministratore.

Come adempiere

L’indirizzo PEC deve essere comunicato al Registro delle Imprese tramite Comunicazione Unica telematica o con apposita pratica firmata digitalmente.
Non sono previsti costi di bollo o diritti di segreteria per l’iscrizione o la variazione del domicilio digitale.

Cosa succede se non si comunica la PEC

Chi non rispetta l’obbligo rischia la sospensione delle pratiche presso il Registro delle Imprese e possibili sanzioni amministrative. Inoltre, la mancata disponibilità di un domicilio digitale può rallentare le comunicazioni ufficiali e gli adempimenti societari.

Cosa fare ora

Gli amministratori che non l’hanno ancora fatto devono:

  1. Attivare una PEC personale;

  2. Verificare che sia valida e funzionante;

  3. Comunicare l’indirizzo al Registro delle Imprese entro il 31 dicembre 2025.

Mettersi in regola in tempo evita problemi operativi e garantisce la piena conformità alla normativa vigente.